I nostri prodotti & tecnologie - Our products & technologies

Una delle ultime realizzazioni nel campo dei televisori OLED. Lo schermo è ultrasottile, meno di 1 mm. e può essere " incollato " alla parete per mezzo di supporto magnetico. Naturalmente le altre parti di controllo del televisore, sono contenute in un box separato.

One of the last work in OLED television set. The screen is ultrathin, less than 1mm, and can be sticked on the wall by a magnetic bracket. Of course, all other parts for TV control are contained in a separate box

Meeting con tecnici per discussione sull'applicazione di OLED nell'illuminazione


Oggi, ed in futuro , sentiremo sempre più parlare del nanometro come unità di misura. In realtà, a  cosa corrisponde?

Il nanometro, simbolo nm, è un'unità di misura di lunghezza, corrispondente a 10−9 metri (cioè un miliardesimo di metro, pari ad un milionesimo di millimetro). Più in generale nano- è un prefisso che moltiplica per un fattore 10−9 l'unità di misura a cui è applicato (equivalente a dividere per un miliardo).

Il nanometro è usato nella misura di distanze su scala atomica e molecolare: la lunghezza di un legame chimico covalente è di solito di 0,1÷0,3 nm; le celle elementari dei cristalli hanno lunghezze dell'ordine di un nanometro; la doppia elica del DNA ha un diametro di circa 2 nm.

un virus ha il diametro da 15 a 150nm, un batterio da 0,2 a 20 micrometro, corrispondente a 10-6

In spettroscopia, il nanometro è usato per indicare la lunghezza d'onda della luce visibile dall'uomo (compresa tra 400 e 700 nm), della luce ultravioletta (tra 230 e 400 nm) e ultrarossa ( 700nm ed oltre)  ( da Wikipedia ).

Today, and in the future, we will increasingly hear about the nanometer as a unit of measurement.  In reality, what is it? 

The nanometer, symbol nm, is a unit of measurement of length, corresponding to 10−9 meters (ie one billionth of a meter, equal to one millionth of a millimeter). More generally nano- is a prefix that multiplies by a factor 10−9 the unit of measure to which it is applied (equivalent to divide by one billion).

The nanometer is used to measure distances on the atomic and molecular scale: the length of a covalent chemical bond is usually 0.1 ÷ 0.3 nm; the elementary cells of the crystals have lengths of the order of one nanometer; the double helix of DNA has a diameter of about 2 nm.

In spectroscopy, the nanometer is used to indicate the wavelength of light visible to man (between 400 and 700 nm), ultraviolet light (between 230 and 400 nm) and ultrarossa (700nm and beyond) 

 

 

OLED

Il futuro sarà della “luce elettronica ” ovvero fotoni che vengono rilasciati dal passaggio di corrente all’interno di un semiconduttore. I protagonisti saranno dunque i LED e O-LED (e derivati). I primi, grazie ad un fattore forma sempre più ridotto, sono impiegati sempre più in applicazioni tecniche, quali ad esempio l’illuminazione stradale. I secondi, invece, è possibile immaginarli in applicazioni più domestiche e decorative o dove meglio può venir valorizzata la capacità tutta unica degli O-LED di emettere luce intensa, ma omogenea su ampie superfici.

Le potenzialità della tecnologia O-LED vanno ben oltre la semplice applicazione in campo dell’illuminazione, grazie infatti a caratteristiche tutte uniche rappresenta il vero futuro delle applicazioni multimediali in genere: riproduzione di immagini dinamiche con elevati contrasti e brillanza, alta fedeltà dei colori, bassi assorbimenti, elevati angoli di visione, ecc.

La tecnologia che sta alla base degli O-LED (Organic Light Emitting Diode) è del tutto simile a quella dei LED, l’unica differenza sostanziale è che il semiconduttore utilizzato non è inorganico (silicio) ma organico cioè a base di carbonio. In genere è acido p-fenilboronico ( C6H7BO2 )?oppure “sostituto organico di iodio” e così via….Normalmente un O-LED è costituito da uno strato di 2 o più strati di materiale organico (spesso all’incirca 100nm) racchiusi tra due conduttori, un anodo (positivo) trasparente, realizzato normalmente con un piano di vetro ricoperto da ossidi conduttivi ( ossido di indio-stagno ) e un catodo (negativo) metallico (alluminio o calcio).Una volta applicata una tensione elettrica sufficiente, le cariche positive (mancanze di elettroni “Holes”= lacune) vengono trasferite dall’anodo al primo substrato organico ( strato conduttivo), analogamente accade alle cariche negative (eccesso di elettroni) che vengono trasferite dal catodo al secondo substrato organico (strato emissivo). Immaginiamo dunque un substrato, quello conduttivo, desideroso di ricevere elettroni (+) e un strato emissivo ricco di elettroni pronti a essere trasferiti (-). Se la tensione elettrica applicata è sufficientemente elevata (normalmente 9-10V) avviene una collisione elettrone-atomo in prossimità del strato emissivo che provoca un’emissione di radiazione visibile, il cui colore dipende dalla frequenza della radiazione.

Dal punto di vista costitutivo si possono distinguere due grandi famiglie storiche di O-LED: piccole molecole OLED (SmOLED), tecnologia originaria, utilizzata nell’87 dal Dr. Chin Tang, che prevede l’utilizzo di materiali dal basso peso molecolare, depositati per evaporazione, e il polymer OLED (POLED) di più recente invenzione, nella cui costituzione vengono utilizzate lunghe catene polimeriche fluorescenti depositate per centrifugazione o per stampaggio ad iniezione , tecnologia quest’ultima del tutto simile a quella utilizzata nelle stampanti a getto d’inchiostro. Quando viene applicata una tensione agli elettrodi OLED,le lacune vengono iniettate e trasportate dall'anodo mentre gli elettroni vengono iniettati e trasportati dal catodo. Sono combinati nello strato di emissione (EML). Gli eccitoni prodotti vengono modificati allo stato iniziale ed il differenziale di potenza genera fotoni della luce.

The future will be of "electronic light" or photons that are released by the passage of current inside a semiconductor. The protagonists will therefore be LEDs and O-LEDs (and derivatives). The former, thanks to an increasingly reduced form factor, are increasingly used in technical applications, such as street lighting. The latter, on the other hand, can be imagined in more domestic and decorative applications or where the unique ability of the O-LEDs to emit intense but homogeneous light on large surfaces can be enhanced.

 

The potential of O-LED technology goes far beyond the simple application in the field of lighting, in fact thanks to unique features it represents the true future of multimedia applications in general: reproduction of dynamic images with high contrasts and brightness, high color fidelity, low absorption, high viewing angles, etc. The technology at the base of the O-LEDs (Organic Light Emitting Diode) is completely similar to that of LEDs, the only substantial difference is that the semiconductor used is not inorganic (silicon) but organic, ie based on carbon. Generally it is p-phenylboronic acid (C6H7BO2) or "organic iodine substitute" and so on .... Normally an O-LED is made up of a layer of 2 or more layers of organic material (often around 100nm) enclosed between two conductors, a transparent (positive) anode, normally made with a glass surface covered with conductive oxides (indium-tin oxide) and a metallic (negative) cathode (aluminum or calcium). Once a sufficient electrical voltage is applied, the positive charges (lack of electrons "Holes" = gaps) are transferred from the anode to the first organic substrate (conductive layer), similarly to the negative charges (excess of electrons) that are transferred from the cathode to the second organic substrate (emissive layer). Let us therefore imagine a substrate, the conductive one, desirous of receiving electrons (+) and an emissive layer rich in electrons ready to be transferred (-). If the applied electrical voltage is sufficiently high (normally 9-10V) an electron-atom collision occurs near the emissive layer that causes an emission of visible radiation, whose color depends on the frequency of the radiation.

From the constitutive point of view we can distinguish two great historical families of O-LEDs: small OLED molecules (SmOLED), original technology, used in 87 by Dr. Chin Tang, which involves the use of low molecular weight materials, deposited by evaporation, and the more recent invention OLED (POLED) polymer, in whose constitution long fluorescent polymeric chains deposited by centrifugation or by injection molding are used, the latter technology completely similar to that used in inkjet printers . When a voltage is applied to the OLED electrodes, the gaps are injected and transported by the anode while the electrons are injected and transported by the cathode. They are combined in the emission layer (EML). The excitons produced are modified at the initial state and the power differential generates photons of light.

 

diagramma OLED
diagramma OLED

OLED , ovvero che cosa è ?

E’ l'acronimo di Organic Light Emitting Diode cioè un diodo formato essenzialmente da atomi di carbonio che emette luce propria. Questa tecnologia permette di realizzare display di spessore infinitesimale ( 300 nanometri, cioè 0,0003 mm. ), praticamente invisibili, al confine della realtà.
Sembra impossibile, ma il pannello OLED è formato da ben 10 diversi strati di materiali sovrapposti ( protezione, catodo, iniezione e trasporto elettroni, emissione, iniezione e trasporto lacune, anodo, capsula e protezione ). Il tutto per emettere una luce di straordinaria qualità.

 

 

LED, or what is it ?

It is the acronym of Organic Light Emitting Diode, that is a diode formed essentially of carbon atoms that emits its own light. This technology makes it possible to create displays of infinitesimal thickness (300 nanometers, ie 0.0003 mm.), Practically invisible, on the edge of reality.

 

It seems impossible, but the OLED panel is made up of as many as 10 different layers of overlapping materials (protection, cathode, injection and electron transport, emission, injection and transport of holes, anode, capsule and protection). All to emit a light of extraordinary quality.